4 domande a Spiccycullen
Tra il mondo di Youtube e quello dei manga si sta creando un legame sempre più forte, anche se, in Italia, sono ancora pochi coloro che creano approfondimenti riguardo questo argomento.
Tra questi c’è Valentina, ragazza ventenne che grazie al suo canale Youtube condivide la sua passione per il Giappone. Lettrice inarrestabile propone recensioni, consigli di lettura e video tag riguardo anime, manga e letteratura sia occidentale sia orientale. Noi le abbiamo fatto qualche domanda sul suo rapporto con l’Oriente e la rete!
Nei tuoi video parli spesso di manga, ma anche di romanzi di autori giapponesi. Come ti sei avvicinata alla cultura orientale?

Ho sempre amato la cultura giapponese, ma anche quella orientale in generale. Sin da piccola mi sono avvicinata grazie agli anime visti in tv, con gli anni ho iniziato ad informarmi, in particolare dopo aver studiato per la prima volta la Seconda Guerra Mondiale e le conseguenze della bomba atomica. Con gli anni la curiosità verso questo paese è aumentata. Sono sempre stata una grande lettrice e alle medie ho conosciuto per la prima volta Banana Yoshimoto leggendo H/H e Presagio triste; mi affascinò molto questa scrittura, così diversa dei libri letti fino ad allora. In seconda superiore, grazie ad una mia amica, ho scoperto l’esistenza dei manga e da allora sono ormai passati 12 anni: portai il Giappone all’esame di maturità e frequentai Lingue e Letterature Straniere con indirizzo inglese e giapponese che mi permise di ampliare la mia conoscenza di questo Paese che amo sotto tutti i suoi punti vista (non tutti belli come crede la maggior parte delle persone).
In Italia i fumetti, e soprattutto i manga, sono apprezzati da un pubblico di nicchia. Fin dai tuoi primi video hai parlato di fumetti e manga, come sei stata accolta dal pubblico di youtube? Hai notato un cambiamento durante gli anni?
Quando iniziai a fare video (ormai sono passati 6 anni) c’erano già molti altri youtubers che trattavano manga e fumetti, alcuni di loro mi hanno ispirato e dato la forza di volerci provare e non smetterò mai di ringraziarli per questo. Ho avuto un’accoglienza positiva, per fortuna, ed anche col passare degli anni non ho mai avuto “problemi” sotto questo punto di vista, anzi mi capita spesso di leggere commenti o vedere video di altri ragazzi che mi ringraziano per avergli fatto scoprire quella determinata serie o che si sono avvicinati al mondo dei manga grazie ai miei consigli. Questo non può farmi altro che piacere.
Dai tuoi video si capisce che sei una grande lettrice. Qual è la differenza principale che hai notato tra la scrittura occidentale e quella orientale?
Sicuramente lo stile ed i contenuti. Parlando dello stile credo che sia difficile da spiegare a parole perché dev’essere vissuto per capirne le differenze. Posso però dire che cambia la delicatezza con cui le storie vengono narrate: lo stile orientale, anche in storie più crude, assume quel senso poetico che ti porta ad affrontare il tutto con serenità, o almeno è quello che io provo leggendo testi di autori giapponesi. Per quanto riguarda i contenuti posso dire che quelli orientali presentano uno “schema” ben predefinito in quasi tutti gli autori: la morte, il senso di nostalgia verso qualcosa o qualcuno, il tormento interiore, l’amore morboso verso qualcuno, la presenza dell’elemento mistico, il richiamo al classico/moderno, la bellezza delle cose o dei dettagli. E’ questo che si trova nel 99% dei casi in testi di letteratura giapponese.
Quali shoujo consiglieresti ai nostri lettori e perché.

Mi piace molto spaziare fra generi: posso passare da storie che si sviluppano fra i banchi di scuola (non si è mai troppo vecchi per questo genere di trame) a storie più adulte e complicate. Se dovessi consigliare qualche shoujo citerei sicuramente quelli che hanno dato vita agli anime degli anni 80/90: Marmalade Boy, Pretty Guardian Sailor Moon, Lady Georgie, Magic Knight Rayearth e Card Captor Sakura sono i miei preferiti (anche se potrei andare avanti all’infinito). Dal mio punto di vista rimarranno sempre le trame migliori perché hanno dato vita a tipologie di storie nuove, originali, che negli anni hanno ispirato gli autori successivi. Se invece dovessi citare qualche storia più attuale e diversa dalla grande quantità di titoli (a volte tutti uguali), sicuramente nominerei:
A un passo da te: l’ho trovato più emotivo rispetto all’altro titolo della stessa autrice, Strobe Edge. I protagonisti sono più grandi e di conseguenza hanno una maturità che gli permette di affrontare meglio i problemi che devono affrontare. Ovviamente questo discorso vale sia per i personaggi principali sia secondari che, a differenza di altre storie, non sono semplici comparse.
Lovely complex: quello che amo di questa serie è l’ironia con cui Aya Nakahara narra le vicende. I momenti tristi non mancano, ma lei riesce sempre a sdrammatizzare il tutto in poco tempo rubandoti un sorriso e una risata.
Kamisama kiss: da brava amante della cultura e della storia del Sol Levante, non potevo non citarlo. Attraverso una storia per molti tratti diversa dalle altre, Julietta Suzuki ci accompagna all’interno del mondo mistico degli y?kai e dei Kami giapponesi.
Non posso non nominare anche Ooku – Le stanze proibite di Fumi Yoshinaga. L‘Epoca Edo è, assieme al Periodo Heian, uno dei miei momenti storici preferiti sia in campo artistico che storico. La storia narra alla perfezione tutto quello che il Periodo Edo è stato, soprattutto in campo politico; la si può definire come una realtà alternativa alla storia reale di quegli anni. Consiglio caldamente la lettura delle note finali che spiegano il reale svolgimento degli eventi raccontati nei vari volumi. Delicato e sublime, davvero consigliato. Purtroppo la pubblicazione è lenta ora che siamo alla pari con il Giappone.
Questa era la nostra chiacchierata con Valentina. Conoscete già il suo canale Youtube? Seguirete i suoi consigli?
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