Il karaoke in Giappone

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Quante volte ti è capitato di cantare mentre sei da sola in macchina o sotto la doccia? Il canto è una forma di sfogo un po’ per tutti, che tu sia stonato o intonato, che tu sappia le parole o no, cantare fa bene e i giapponesi hanno preso sul serio questo tipo di divertimento.

Il karaoke è un tipo di distrazione che non ho mai amato molto, anzi, se posso lo evito. Infatti non capivo l’entusiasmo dei personaggi di anime e manga nel trascorrere un pomeriggio dopo scuola al karaoke, l’ho sempre trovato molto imbarazzante. Dopo che ho scoperto come viene svolto in Giappone e la serietà con cui viene presa questa prova di canto, ammetto di aver cambiato un po’ idea e che mi piace molto il loro metodo. Non ti voglio influenzare con il mio pensiero, leggi e dimmi tu cosa ne pensi.

Indice dei contenuti

Breve storia del karaoke

Le protagoniste del manga Nana al karaoke
Le protagoniste del manga Nana al karaoke

Il termine karaoke deriva dal giapponese, dall’unione di kara (vuoto) e okesutora (orchestra), infatti il primo apparecchio per il karaoke è stato inventato da Daisuke Inoue, nei primi anni sessanta. L’idea gli venne grazie al pubblico che lo seguiva e voleva le registrazioni delle sue canzoni per poter imparare i testi, divertendosi a cantare. Ecco quindi spiegato com’è nato questo “gioco”, ma come lo vivono rispetto a noi?

Karaoke per tutti!

Per i giapponesi il canto oltre ad essere un divertimento è anche un modo per sfogarsi dallo stress, per questo il karaoke non è solo un passatempo per gli adolescenti, ma anche per uomini d’affari e adulti che hanno voglia di distrarsi. Da noi si è diffuso nei locali, come serata da passare in modo diverso, o come passatempo durante le feste con amici e parenti, ed anche attraverso alcuni videogiochi. In Giappone, invece, sono molto ben organizzati, non solo si pratica durante le feste o nei locali, ma ci sono dei veri e propri ambienti creati per il karaoke. In questi posti si possono prenotare stanze private per qualche ora o per tutta la sera, dove ci si ritrova con amici, colleghi di lavoro, compagni di scuola o parenti. Così si evitano figuracce davanti a sconosciuti e si canta a squarciagola anche se stonati, ovviamente porgendo poi le proprie scuse hai presenti. Nella stanza c’è uno schermo in cui passa il testo della canzone scelta, con sotto la base musicale, le canzoni sono per la maggior parte giapponesi, ma ne trovi anche in inglese, persino qualche hit italiana!

Otome Asakura, del manga Da Capo II
Otome Asakura, del manga Da Capo II

Si può scegliere cosa voler cantare selezionando il brano su un computer a touch screen accanto alla postazione di canto. Oltre a dar prova delle proprie doti canore, ci si può fermare a mangiare e bere qualcosa, si scegli attraverso un menù cosa ordinare, dopodiché basta chiamare da una cornetta che si trova nella stanza e farsi portare quello che si vuole. Spesso personaggi di manga e anime propongono tra loro un pomeriggio al karaoke dopo scuola, o per ritrovarsi tutti insieme durante qualche festività. Per loro è un po’ come una tradizione, si potrebbe quasi dire che il karaoke fa parte della cultura giapponese.

Come sempre, a mio parere, i giapponesi riescono a trasformare qualcosa di semplice, in un evento particolare e divertente.

A te piace il karaoke? Preferisci la nostra versione o quella giapponese?

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