Intervista: Giulia Della Ciana [Butterfly Effect]

Tempo di lettura: 6 minuti

A tu per tu con la bravissima autrice di Butterfly Effect by Mangasenpai.

Iniziamo subito quest’intervista con Giulia:

 Copertina di Butterfly Effect.
Copertina di Butterfly Effect.

Quando è iniziata la passione per i manga e il disegno?

La passione per il disegno ce l’ho fin da piccolina, non so di preciso quando sia iniziata, è cresciuta con me e credo mi accompagna già dai primi anni di vita. La passione per il manga invece ho iniziato ad averla verso i 10 anni, quando ho scoperto che esistevano dei “fumetti” cartacei (i manga appunto) sui miei cartoni animati (anime) preferiti, dei quali mi drogavo senza ritegno davanti alla tv (ahaha). Da quel momento iniziai a pensare che avrei tanto voluto poter realizzare delle storie tutte mie e così è nato il mio interesse verso il disegno manga!

Sei autodidatta o hai fatto studi appropriati?

Metà e metà! Ho iniziato come autodidatta a 14 anni, quando, grazie a internet, ho scoperto l’esistenza di altre persone che, come me, avevano la passione per il disegno manga. Ho fatto una gavetta di circa 3 anni con un webmanga di nome Lovely Myu (da cui deriva il mio nick name) e in questo frangente chiedevo tantissimi consigli per migliorare a persone più esperte di me e compravo i fascicoli di “Disegna anime e manga” della DeAgostini! Quando ho compiuto 18 anni, ho chiesto a mia madre di regalarmi un corso di manga nella scuola “Manga Campus”, dove ho appreso così tante cose in così poco tempo da essere stata investita da un’enorme consapevolezza, senza una valida e guida (nel mio caso Maria Vannucchi, che stimo tantissimo) che ti mostra i tuoi errori e ti spiega come correggerli con criterio, non si va da nessuna parte!
Finito il manga campus ho continuato a studiare da autodidatta fino ad oggi, continuando a chiedere consiglio a persone più esperte di me nel settore.

Come nasce la tua opera? Perchè hai scelto di raccontare proprio questa storia?

Butterfly Effect è nato in un momento molto difficile della mia vita. Come penso faccia ogni artista, o quasi, io tendo a riversare sul foglio tutte le mie emozioni ed è proprio da questo fiume di sentimenti contrastanti, di amore e frustrazione, che sono nate Ania e Steph. All’inizio non avevano una storia scritta, la loro storia la vivevo tutti i giorni! Loro erano solo la trasposizione dei miei sentimenti in determinati momenti della mia vita, uno sfogo insomma… ma poi, quando Mangasenpai mi ha chiesto di proporgli una storia, Butterfly Effect è stata la prima a cui ho pensato, perché quel periodo era stato così significativo per me che sentivo il bisogno di stamparlo da qualche parte (nel vero senso della parola xD). Molti mi chiedono “Perchè hai scelto uno shoujo ai come primo manga pubblicato?” e io rispondo “Perché no? xD” ho voluto trattare anche la tematica dell’omosessualità, perché vorrei far arrivare questo messaggio: Nessuno SCEGLIE di amare qualcuno, succede e basta e non si può condannare una persona per questo. Un giorno, anche il più etero del mondo potrebbe innamorarsi di una persona dello stesso sesso e, allo stesso modo, anche un gay potrebbe innamorarsi di una persona del sesso opposto. E per quanto si possa dire “Ma a me non piacciono le persone dello stesso sesso/del sesso opposto” la verità è che la vita è imprevedibile, e nessuno può essere mai convinto al 100% di nulla, l’ho imparato a mie spese…xD
E chiudo dicendo che, per il mio modesto parere, non esistono nè “gay”, nè “etero”, esistono solo persone che amano altre persone. Solo che se non diamo una terminologia o una classificazione ad ogni cosa, non siamo mai contenti.

C’è qualcosa di autobiografico nella tua opera?

Come ho accennato prima, la storia in parte è autobiografica e in parte totalmente inventata, quindi in alcuni momenti ricalca degli avvenimenti che io stessa ho vissuto (ma non ho intenzione di dire quali sono veri e quali no, per una questione di privacy xD), altri avvenimenti invece sono stati inventati al solo scopo di e amalgamare tutto modo da far scorrere meglio e in modo coerente la storia! Molti personaggi sono ispirati a persone che conosco, ma nessuno di essi incarna TOTALMENTE quella persona…diciamo che ho voluto prendere i loro lati più interessanti e li ho usati per creare dei personaggi originali e più umani, meno stereotipati rispetto ai soliti personaggi che si trovano nei manga.

Quanto tempo impieghi nel realizzare un capitolo?

Un capitolo di circa 32 pagine mi prende, stando tranquilli coi tempi, 2 mesi. Se invece devo scapicollarmi, perché non sono riuscita a rispettare i tempi (quindi quasi sempre) riesco a farne uno al mese, ma con l’aiuto di un’assistente ai retini (colgo l’occasione per salutare e ringraziare la mia assistente part time Elisabetta Cifone, autrice di Ale&Cucca xD), perchè altrimenti non ce la farei a fare tutto da sola in così poco tempo!

 Che bella Steph!
Che bella Steph!

Disegni in modo digitale o tradizionale? Perché?

Il primo numero e metà del secondo numero sono stati realizzati in modo tradizionale, ma visto che con la cintiq (tavoletta grafica) riesco ad ottimizzare di più il lavoro e i tempi, sono passata definitivamente al digitale! Anche se quando si tratta di fare delle piccole illustrazioni per me stessa, preferisco farle in tradizionale sul mio sketchbook! Ma questa è una questione di “sensazioni” personali, in definitiva penso che il digitale sia molto più comodo per lavorare in modo preciso, pratico e pulito, ma di contro lo trovo meno “divertente”. xD Infatti quando ho bisogno di distrarmi dal lavoro e “spacciugare” coi colori, le penne, etc, preferisco di gran lunga il tradizionale.

Come sei entrata in contatto con la tua casa editrice e dopo quanto tempo?

Mangasenpai mi ha contattato nel 2013, avevo 20 anni. Mi scrisse un “talent scout” della casa editrice che era nata da poco e cercava autori per iniziare, ma io in quel periodo ero impegnata con la maturità e anche con la fanzine Hyoutan (Rivista contenitore di manga italiani, autoprodotta) che gestivo insieme ad altri autori, quindi non avendo tempo, chiesi se fosse possibile aspettare un pochino. Nel 2014 è uscito il primo numero di BE :3

Chi ti ha sostenuto in questo sogno? C’è invece qualcuno che ti ha ostacolato?

Mi hanno sostenuto tutte le persone che mi vogliono bene ed hanno sempre creduto in me. Non ho trovato persone che mi “ostacolassero” più che altro alcune persone me le sono perse per strada (purtroppo), perché non riuscivano a convivere con i miei ritmi lavorativi, che mi impedivano e mi impediscono tutt’ora di uscire spesso o avere una vita sociale attiva.
Per carità, molti erano anche preoccupati per il mio futuro, perché, diciamocelo pure, il lavoro del mangaka italiano al momento non è proprio il più retribuito del mondo, anzi! E quindi alcuni amici ma soprattutto i miei genitori mi hanno sempre spronata a fare anche altro nel frattempo (motivo per cui alla fine ho ceduto ed ho iniziato a tenere dei corsi di manga).

Che cosa fai quando perdi l’ispirazione?

.. non posso più permettermi di perderla purtroppo xD
O lavoro, o lavoro! Devo confessare che l’ispirazione la perdo solo quando devo fare degli schizzi random per me stessa piuttosto che per fare le tavole del manga, quelle riesco a farle tranquillamente senza problemi (a parte quando ho delle scene un po’ scomode da disegnare, ma lì si tratta di noia, più che di mancanza di ispirazione xD).

La tua giornata tipo?

Mi Sveglio alle 8, ma ho bisogno di mezz’ora per capire che sono al mondo e quindi mi crogiolo vergognosamente nel letto fino alle 8 e mezza. xD
Mi alzo, lavo, faccio colazione e porto fuori il cane. Alle 9/9 e mezza circa, inizio a lavorare fino alle 14. Mangio e verso le 15 riprendo a lavorare. Alle 17 porto il cane fuori e alle 18 riprendo fino all’ora di cena. Dopo cena spesso lavoro ancora fino all’una di notte circa (non di più altrimenti la mattina non mi alzo, sono un maledetto ghiro. xD) in tutto questo a volte mi capita di rispondere a messaggi su facebook e cose così, ma sotto consegna non esisto per nessuno (o quasi). xD

La dolcissima protagonista di BE.
La dolcissima protagonista di BE.

Hai mai pensato di andare in Giappone? Molte disegnatrici italiane sono diventate assistenti di grandi mangaka giapponesi.

Mi piacerebbe moltissimo andare in Giappone, ma principalmente come turista! Se ci fosse l’occasione, sicuramente mi farebbe piacere anche lavorare come assistente di un mangaka famoso, ma non è il sogno della mia vita. E in tutta onestà, nemmeno vorrei pubblicare lì, ci sono troppi vincoli sulle storie e sullo stile di disegno, troppe regole legate al target di pubblico al quale ti riferisci e che per questo ti impediscono di trattare determinati argomenti, insomma, troppi standard narrativi e anche stilistici da seguire che mi starebbero terribilmente stretti. xD (Per fare un esempio, ad un mio amico, gli editor giapponesi, hanno detto che doveva disegnare più come Arina Tanemura, perché in quel periodo andava di moda quello stile per lo shoujo e questa è una cosa che fanno anche con le storie, quando una vende bene cercano di farcele assomigliare un po’ tutte, per vendere di più.)

Puoi lasciare un consiglio alle nostre lettrici che vorrebbero fare questo mestiere?

Se volete intraprendere questa carriera, dovete sentirlo veramente dal profondo del cuore, perché è un lavoro che vi toglierà tanto e vi darà “poco”.
Vi toglierà dei rapporti con le persone (anche se ve ne farà conoscere altre), vi richiederà tempo, fatica, costranza, impegno sempre al 100%. E verrete ripagate solo con la soddisfazione personale nel vedere i fan sorridenti in fiera con il vostro fumetto stampato tra le mani. Per carità, queste cose vi manderanno avanti, perché la gioia di vedere che il vostro lavoro è apprezzato da tante persone non ha eguali, ma purtroppo la realtà dice che con la soddisfazione personale non si campa, quindi, va bene seguire i sogni, ma trovatevi sempre anche un’alternativa in contemporanea!

Ringrazio di cuore Giulia per quest’intervista e vi ricordo che tutti i manga italiani potete acquistarli sul sito della casa editrice oppure richiederli in fumetteria.

Vi ho conviti ad acquistare e provare per credere un manga shoujo made in Italy? Ditemelo qua!


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