La collina dei papaveri
Nonostante il titolo, non aspettarti di vedere ambientazioni con colline piene di papaveri, ma si sa spesso il titolo ha significati nascosti. Se non ne hai mai sentito parlare, ti consiglio di soffermarti a leggere la trama, o rischieresti di perderti una storia molto dolce e toccante, a tratti anche divertente.
Film d’animazione prodotto dallo Studio Ghibli, il regista è Goro Miyazaki, figlio del grande maestro Hayao Miyazaki, che in questo film si occupa della sceneggiatura. Tratto dal manga shojo di Tetsuro Sayama e disegnato da Chizuru Takahashi, il cui titolo originale è Kokurikozaka Kara. È arrivato in Italia il 6 novembre 2012, più di un anno dopo la distribuzione in Giappone. Ora che ti ho dato le nozioni basilari, passiamo ad un argomento più interessante, la trama.
Indice dei contenuti
Trama
Umi Matsuzaki, è una studentessa di 16 anni e vive nella città portuale di Yokohama. Assieme al fratellino, alla sorellina e diverse inquiline, abita in una pensione gestita dalla nonna. Dopo la morte del padre a causa di un attacco in mare, durante la Guerra di Corea, la ragazza tutte le mattina issa due bandiere per la segnalazione marittima, in ricordo di suo padre. Scopre che c’è una nave che parte dal porto tutti i giorni e che risponde alle sue bandiere. Su quel battello c’è Shun Kazama, anche lui frequenta lo stesso istituto di Umi e proprio lì s’incontreranno durante una protesta per salvare un vecchio edificio, sede di diversi club scolastici, il “Quartier Latin”. I due ragazzi inizieranno a frequentarsi sempre di più, inizialmente Umi aiuterà Shun con la pubblicazione del giornale scolastico ed entrambi parteciperanno poi alla ristrutturazione dell’edificio per far si che non venga demolito. Proprio quando inizia a crescere un forte sentimento tra i due e si confidano sulle rispettive famiglie, scoprono una verità che potrebbe obbligarli a una sofferta divisione. Il film è ambientato nel 1963, periodo di ripresa del Giappone dopo la guerra, infatti i giovani studenti vengono definiti la “prima generazione” del Nuovo Giappone.
Il codice delle bandiere nautiche
Fin da bambina, il padre della protagonista, le insegna il codice internazionale nautico. Le due bandiere che Umi issa tutte le mattine in suo ricordo significano “prego per una navigazione sicura”. Le bandiere con cui le risponde Shun sono le stesse, ma con una in più che sta ad indicare che è una risposta. Letteralmente le due bandiere significano “U” e “W” (così come seguono nell’immagine), la terza che espone Shun, bianca a strisce rosse, significa “intelligenza”. Infatti ogni bandiera può identificare i singoli caratteri di un messaggio, oppure un’unica insegna ha già di per sé un messaggio, mentre più bandiere combinate tra loro possono formare un messaggio in codice.
Curiosità
Nel film il riferimento al titolo lo possiamo cogliere nel luogo in cui si trova la pensione gestita dalla nonna della protagonista, in passato era un ospedale ed è costruito sulla “collina dei papaveri”. Inoltre se si osserva attentamente il paesaggio, qua e là si possono scorgere alcuni papaveri. Le vicende che si susseguono durante tutta la storia lega i diversi personaggi al mare, per sottolineare questa caratteristica il nome della protagonista, Umi, in giapponese significa “mare”. Anche i nomi della sorella e del fratello minore di Umi hanno un significato opposto tra loro, Sora che vuol dire “cielo” e Riku che significa “terra”. Lo studio Ghibli assieme ai suoi produttori ha iniziato a lavorare al film nel 2010, promettendo l’uscita dello stesso per l’estate dell’anno successivo. Nel 2011 però il lavoro è stato rallentato dal maremoto che ha subito la città di Tohoku, nonostante ciò sono riusciti a rispettare la data di consegna del 16 luglio 2011. Nel 2012 “La collina dei papaveri” ha vinto il premio come “migliore animazione dell’anno” ai Tokio Anime Award.
È una storia molto intensa, con un susseguirsi di eventi che ti portano a sperare per i due protagonisti e per il loro amore. Hai mai visto questo film? C’è qualche film d’animazione che ti è rimasto impresso in modo particolare?
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