Shiro Gohan: il riso bianco giapponese
Il riso bianco è alla base della dieta giapponese. Un perfetto riso alla giapponese dev’essere leggero, soffice e leggermente appiccicoso.
Oggigiorno per cucinare il riso si usano gli elettrodomestici come il cuociriso, ma esistono tecniche particolari per la sua preparazione.
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Il riso
Il riso bianco è alla base della tradizione culinaria giapponese ed è presente in ogni pasto. Il “riso cotto” (gohan), viene definito in modo diverso da “riso crudo” (o-kome). Il riso è talmente presente nella cultura alimentare nipponica da essere utilizzato in generale per esprimere il concetto stesso di pasto: asa gohan è il pasto della mattina, ossia la colazione, hiru gohan il pranzo, ban gohan la cena. Le varietà di riso di certo non mancano, ne esistono centinaia: per la produzione del sake, per quella del mochi (dolce tradizionale), per preparare un particolare tipo di té, ma anche per preparare un semplice riso in bianco.
La preparazione
In Giappone il riso viene fatto cuocere con la giusta quantità d’acqua, che gli servirà a portare a termine la cottura venendone completamente assorbita, a differenza di noi occidentali che lo cuociamo in abbondante acqua per poi scolarlo. Come abbiamo anticipato, le famiglie moderne usano principalmente il cuociriso, un elettrodomestico che cuoce in autonomia il riso: si imposta il timer, si aggiunge la quantità d’acqua in base alla varietà del riso e si accende. Spessissimo lo si vede in anime e manga! Esiste però anche un metodo tradizionale per la cottura del riso, che avviene sul kamado, una sorta di forno posto in una parte della casa su un pavimento in terra battuta: da un’apertura frontale veniva inserita la legna da ardere e sulla sommità veniva posta la kama, la pentola, che ha un caratteristico e pesantissimo coperchio nato con lo scopo di trattenere ermeticamente il vapore.
Avete mai assaggiato un originale riso giapponese?
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