Osamu Tezuka
Nome e Cognome: Osamu Tezuka
Data di nascita: 03/11/1928
Segno Zodiacale: Scorpione
Gruppo Sanguigno: ND
Sesso: Maschio
Località: Toyonaka, Prefettura di Osaka, Giappone
Indice dei contenuti
Biografia
Osamu Tezuka nasce a Toyonaka (prefettura di Osaka) il 3 novembre 1928, è il maggiore di tre figli. Si trasferisce però nella prefettura di Kobe e vive per molti anni a Takarazuka, città celebre per il Teatro Takarazuka che tanto influenzerà Tezuka sotto diversi aspetti, come il design dei costumi o la scelta di disegnare i suoi personaggi femminili con occhi grandi e luminosi (quelli che noi chiamiamo “occhioni”… ebbene, sono stati inventati da Tezuka!). Dal 1994 proprio a Takarazuka esiste il museo a lui dedicato. La passione di Tezuka per il disegno compare molto presto, tanto che già alle elementari disegnava per i suoi compagni di classe e, a tredici anni, questa sua dote lo ha portato ad unire le sue due grandi passioni, gli insetti e il disegno, illustrando un’enciclopedia degli insetti. Proprio la sua passione per l’ambiente, e gli insetti in particolare, lo porterà ad adottare il nome di Osamushi come pseudonimo per firmare le sue opere, ma anche a trasformare il nome della sua Casa di Produzione di anime, una delle primissime in Giappone, da Osamu Tezuka Production in Mushi (insetto) Production. All’età di 17 anni, dopo essere sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale, Tezuka disegna le strisce del suo primo manga Ma-chan no Nikki, seguito da Shin Takarajima (La Nuova Isola del Tesoro – 1947) che segnerà una nuova epoca d’oro del manga, rendendo Tezuka un nome familiare tra i giapponesi. Ispirato al libro di Stevenson L’Isola del Tesoro, Shin Takarajima narra le avventure di Pete: un ragazzo che scopre una mappa per l’Isola del Tesoro e ne parte alla ricerca. Lo stile occidentale, la storyline frenetica ed accattivante fecero di quest’opera un vero bestseller da 400.000 copie, ponendo le basi per la diffusione moderna del manga. È bene sottolineare che nessuna bibliografia di questo grande mangaka sarà mai completa. Il Complete Manga Works of Tezuka Osamu pubblicato in Giappone indicata come sue opere circa 400 volumi, per un totale di più di 80.000 pagine, ma si tratta comunque di una lista incompleta. Si stima infatti che le sue opere siano più di 700, e molte di queste non sono mai state tradotte quindi sono inaccessibili a chiunque non parli il giapponese. Dopo la scuola, incitato da un medico che l’aveva avuto in cura da giovane, Tezuka si iscrive alla facoltà di medicina dell’Università di Osaka dove si laureerà nel 1952, ma non eserciterà mai la professione. Infatti, già durante gli studi, aveva deciso di dedicarsi interamente alla carriera di mangaka, una scelta non facile visto che in quel periodo il lavoro di fumettista non era considerato un buon lavoro. Tezuka utilizzerà le sue conoscenze scientifiche e mediche solo per arricchire i suoi manga, come per esempio Black Jack. Osamu Tezuka muore il 9 febbraio 1989, a soli 60 anni, a causa di un tumore allo stomaco. Poco prima di della sua morte, alcuni importanti quotidiani nazionali avevano lanciato una campagna per far assegnare a Tezuka il premio Nobel per la Letteratura.
Sono molte le curiosità su questo grande uomo, come per esempio la sua passione per gli insetti, il museo a lui dedicato, il fatto che abbia rifiutato la richiesta della collaborazione da parte di Kubrik alla lavorazione di 2001 – Odissea nello spazio perché non poteva permettersi di abbandonare il Giappone per un anno intero all’apice della sua carriera oppure il fatto che amasse ascoltare la colonna sonora di suddetto film a tutto volume per tenersi sveglio nelle lunghe notti di lavoro (all’apice della carriera dormiva 3 ore a notte e disegnava ovunque gli capitasse).
Per questo e molto altro vi segnalo il sito Osamushi secondo noi.
Stile
Definire lo stile di colui che è chiamato il Dio dei Manga è impossibile. Nelle sue opere Tezuka ha infatti spaziato tra i generi e gli stili narrativi più diversi, stabilendo per ognuno quelli che adesso sono considerati standard.
Ha uno stile tutto suo e trasmette la realtà senza mezzi termini, tavole ben strutturate e buona caratterizzazione dei personaggi.
Opere
- Ma-chan no Nikki (1946)
- Lost World è la storia della scoperta di sette pietre del potere, cadute sulla terra ed originarie di Mamango, un pianeta che un tempo era parte della Terra stessa, e che ora ritorna nelle vicinanze del nostro pianeta solo una volta ogni cinque milioni di anni. Una spedizione verso Mamango, proprio per cercare la pietra della potenza, trova un mondo preistorico completo di dinosauri. Il lavoro è particolarmente degno di nota oggi per l’accuratezza dell’anatomia umana, davvero elevata.
- Metropolis invece è una delle prime opere fantascientifiche di Tezuka. La storia ruota intorno ad un investigatore privato, Higeoyaji, che cerca di prendersi cura di Mitchy, un robot, dopo che il suo creatore viene ucciso. Il manga è stato poi trasformato in un film d’animazione nel 2001 anche se quest’ultimo è stato fortemente influenzato dal film di Fritz Lang, Metropolis datato 1927.
- In Next World, conosciuto anche come Capitan ATOM, compare invece per la prima volta Astro Boy anche se come personaggio secondario. Il successo sarà tale da convincerlo in suguito a dedicare a questo personaggio un’intera opera e a riscrivere Next World come prequel di Astro Boy stesso.
- Jungle Taitei (1950): ossia Kimba il leone bianco, la sua prima serie lunga. Jungle Taitei segue le avventure di Leo il leone bianco, e di come egli cerchi di succedere al padre, ucciso da un cacciatore, come re della giungla. Nel 1965, la Mushi Production, finanziata dalle imprese NBC, ha prodotto una serie anime di 52 episodi basata sul manga. Kimba il leone bianco è il primo anime giapponese a colori e verrà esportato in tutto il mondo.
- Tetsuwan Atom (1952): meglio conosciuto come Astroboy, che sarebbe diventato la creatura più conosciuta di Tezuka. I 193 episodi dell’anime ricavati da questo manga, prodotti ovviamente dalla Mushi production, portarono alla prima anime-mania e Astro Boy fu il primo anime giapponese trasmesso dalla televisione statunitense.
- Ribbon no kishi (1953): universalmente riconosciuto come primo shoujo manga della storia. Ribbon no kishi, ispirato al teatro Tekarazuka e letteralmente “Il Cavaliere del Fiocco”, ha in seguito stabilito temi e stili che diventeranno degli standard per il genere shoujo .
- Futago no Kishi (1958): seguito di Ribbon no kishi che ha per protagonisti i figli gemelli di Zaffiro e Franz.
- Hi no Tori (1967): La Fenice, un lavoro molto profondo e ambizioso, tanto da essere considerato il lavoro della sua vita. In quest’opera cosmica Tezuka vuole infatti esprimere la propria concezione del mondo e della vita, della natura e della storia; il mito della Fenice, creatura variamente raffigurata in Oriente e in Occidente, e divenuta simbolo universale di morte e risurrezione in tante antiche dottrine cosmologiche e religiose, ben si prestava a fare da filo conduttore di tale ambizione monumentale. La serie impegnò Tezuka a più riprese tra il 1967 e il 1972, il 1976 e il 1980, il 1986 e il 1988, cioè per tutto il corso della sua evoluzione umana e artistica. I dodici Cicli in cui si articola l’Alba, il Futuro, Yamato, l’Universo, il Mito, la Resurrezione, il Manto di piume, la Nostalgia, la Guerra civile, la Vita, gli Esseri Fantastici e il Sole attraversano le diverse epoche e culture della storia universale, e i loro rapporti con l’eterno mistero della vita e della morte, e al tempo stesso danno prova dell’evoluzione stilistica, tecnica e ideologica dell’autore.
- Kirihito (1970): opera costituita da 4 volumi.
- Fushigi na Melmo (1971): la protagonista di questa serie è una ragazzina che, grazie a dei bonbon magici, riesce a diventare adulta .
- Buddha (1972) : è stato pubblicato a puntate sulla rivista per ragazzi «Kibo no Tomo» in un arco di tempo lunghissimo (10 anni) e raccolto in 14 volumi, è considerato una delle opere fondamentali del fumetto giapponese. La serie si rivolge infatti ad un pubblico assai vasto: non si tratta di una semplice biografia a fumetti, ma di un affascinante romanzo epico e avventuroso, per lettori di qualunque età.
- Ayako (1972): forse la più importante opera storico-sociale di Osamu Tezuka. Ambientato nell’immediato dopoguerra, il racconto è imperniato sul tragico destino della piccola Ayako, vittima del clima che regna in seno alla famiglia Tenge una casata di latifondisti che detta legge nello Yodoyama, remota regione a nord di Tokyo alle prese con la riforma agraria imposta dalla potenza statunitense. Sullo sfondo, le vaste lotte sociali che attraversano in quegli anni il Paese, in particolare le forti sommosse, di cui Tezuka ricostruisce molto attentamente la dinamica, seguite all’ondata di licenziamenti abbattutasi sui lavoratori delle ferrovie nipponiche. Un’opera drammatica, permeata dalla profonda e diretta conoscenza storica dell’epoca che ritrae, in cui si esprimono al meglio le straordinarie doti di sceneggiatore e la particolare sensibilità sociale del suo autore.
- Black Jack (1973): serie di 25 volumi che ha per protagonista un misterioso e abilissimo medico chirurgo senza licenza. Black Jack si presenta come un cinico e approfittatore, un genio della chirurgia che opera solo per denaro, ma poi è sempre pronto a proteggere e aiutare i deboli e i bisognosi, mettendosi contro i potenti e i meschini.
- Il capolavoro degli anni 80 è Adolf ni tsugu (La storia dei tre Adolf) premiata nel 1986 con il Kodansha Manga Award. Nella serie di 5 volumi la Seconda Guerra Mondiale viene vista attraverso la storia di tre uomini di nome Adolf, destinati a vite diverse, ma in intreccio perenne, accomunate solo dall’odio. Adolf Hitler è il primo di questi tre uomini: la sua filosofia lucida e folle viene resa perfettamente da un tratto deciso, volutamente caricaturale: le braccia allungate come per abbracciare e stringere a sé un mondo che si vuole dominare con il sangue e la morte. Il secondo e il terzo sono due bambini, Adolf Kaufman, figlio di un diplomatico tedesco e di una donna giapponese, e Adolf Kamil, appartenente a una famiglia ebrea. Amici per la pelle, i due ragazzi cresceranno in ambienti diversi e saranno obbligati a scelte che minerano il loro legame di odio e antagonismo. Al centro dell’intreccio narrativo è il segreto che entrambi i ragazzi custodiscono gelosamente: la prova che Hitler è un ebreo!
Credits:
Co-Autore: La stesura del paragrafo dello Stile è opera di Marin.
Fonte consultata: Hazard Edizioni (non più attivo)

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